L’ossigeno è indispensabile alla vita delle nostre cellule: quindi alla nostra vita.
Attraverso gli alveoli polmonari avviene uno scambio di ossigeno/anidride carbonica: ossigeno a disposizione delle cellule del sangue (emoglobina) e eliminazione dell’anidride carbonica (scarto/tossine).
Ricerche medico-scientifiche affermano che già a 50 anni l’essere umano avrebbe perso circa il 50% della capacità di assorbire l’ossigeno dai propri polmoni. Le motivazioni, sempre secondo queste ricerche, sarebbero fattori oggettivi quali la perdita di elasticità e plasticità dei tessuti, l’indurimento e irrigidimento degli stessi, oltre alla perdita di elasticità e forza dei muscoli preposti alla respirazione.
Pertanto, al sopraggiungere di difficoltà respiratorie e ostruzioni meccaniche come il muco nelle la polmonite, un organismo con ridotte capacità di assorbimento di ossigeno ha molte meno possibilità di sopravvivenza.
Quanto sarà rimasto della capacità di assorbire ossigeno (trasformazione in ossi-emoglobina) in una persona di 70/80 anni? Forse il 30%, forse solo il 20% ….
Paradossalmente, il coronavirus per uccidere sfrutta lo stesso campo d’azione su cui va a lavorare la “Ri-Educazione” del Respiro che sto portando avanti da alcuni anni con il progetto “Vivi la Tua Vita al 100%!”.
Ci sono oggi molti insegnanti di respiro, il cui lavoro mira ad AUMENTARE la VENTILAZIONE (capacità di veicolare aria nel corpo), sviluppando muscolatura diaframmatica ed esercizi fisici di sforzo, secondo la logica che “se entra più aria, entra più ossigeno”.
Da A a B …. semplice, no? Apparentemente, il discorso non fa una grinza.
Eppure non funziona – non completamente. È un approccio che può dare qualche risultato sulle prestazioni degli sportivi, in presenza di un impegno “muscolare”, che già richiede l’uso del respiro finalizzato all’impegno fisico.
La mia idea di “Ri-Educazione del Respiro” sorge da un altro contesto.
Il primo punto: VENTILAZIONE e OSSIGENAZIONE sono 2 cose diverse.
E non sono direttamente proporzionali. Anzi, in alcuni casi sono INVERSAMENTE proporzionali.
Spesso, l’Iperventilazione (veicolare troppa aria) porta alla ipossia (scarsità di ossigeno disponibile alle cellule).
(continua)