Gestire il dolore fisico

Cari Amici,

benvenuti al mio primo post del 2019!

Sono stato invitato dal dr. Rovere, con cui collaboro da ormai quasi un anno, a scrivere un capitolo del suo prossimo libro/corso “pronto soccorso con autotrattamento”. La sua idea è di fornire strumenti per la “gestione del dolore”, incluso auto-agopuntura, in seguito alla richiesta di alcuni suoi pazienti che, dovendo confrontarsi con problematiche di dolore “cronico”, sono costretti ad assumere costantemente antidolorifici e oppiacei vari, oltre che a chiamarlo continuamente per trattamenti di agopuntura e kinesiologia.

Avevo già preparato qualche anno fa un seminario specifico sulla gestione del dolore con Vivation, ma non aveva riscosso molto successo: nonostante presentazioni ed inviti via email, al corso partecipò solo una donna venuta dalla Svizzera che conviveva con frequenti dolori alla schiena.
Per rispetto alla sua condizione di sofferenza ed al viaggio, feci ugualmente il seminario per lei (durava 2 giorni e mezzo, una specie di “8 lezioni base” che includeva esercitazioni specifiche con le sensazioni del dolore).

Nel 2017 ho lavorato con una donna anziana con un cancro ormai allo stadio terminale. Le era praticamente impossibile rilassarsi, sia di giorno che di notte, e non respirava quasi più. La morfina non faceva più effetto sul dolore, ed aumentare ancora le dosi l’avrebbe stroncata. Di fronte alle sue figlie, riuscì a trovare attimi di serenità e pace, quasi sempre arrivavamo ad un rilassamento completo e ad un aumento di Energia Vitale che durava anche qualche ora dopo la seduta. In alcuni momenti stava così bene che mi chiedeva se, con Vivation, sarebbe addirittura potuta guarire.
E’ mancata dopo tre settimane da quando l’avevo conosciuta.

Desidero condividere con tutti i Vive Pro questo breve “saggio” che apparirà sul libretto, sperando di fornire spunti di riflessione e condivisione fra noi.
Come sempre, sono disponibile a rispondere a qualsiasi domanda o approfondimento vogliate chiedermi personalmente.

Ritengo che il “trattamento/prevenzione del dolore” sia un ottimo campo d’azione, e che Vivation possa trovare applicazioni anche in cliniche private o in ospedali pubblici, così come l’ipnositerapia, l’agopuntura e il reiki.



Gestire il dolore fisico con l’aiuto del Respiro

Ivano Tivioli, febbraio 2019

PREMESSE

Nel nostro corpo circola costantemente “Energia Vitale”: flussi energetici che, come in un caleidoscopio, creano continui disegni, forme e colori a seconda del tipo di esperienza che stiamo attraversando nella vita.

Punto 1: NON ESISTE ENERGIA NEGATIVA. La definizione di “positivo” o “negativo” è sempre il risultato del nostro contesto (giudizio). Senza giudizio, l’Energia è NEUTRA.

Il RESPIRO è la nostra principale fonte di nutrimento energetico. Con il respiro, aumentiamo o diminuiamo la quantità di Energia Vitale (Prana) in circolo, che il nostro corpo utilizzerà come meglio crede. Ad esempio, se stiamo camminando o correndo, respiriamo di più di quando siamo seduti alla scrivania davanti al PC.

Punto 2: il RESPIRO CIRCOLARE è la modalità di respiro che porta più Energia nel nostro corpo. Ed è anche la più naturale.

Se aumentiamo il Respiro durante una situazione di riposo, possiamo “sentire” in modo più intenso i “flussi energetici” all’interno del nostro corpo. È possibile usare il Respiro come “manopola del volume” per aumentare o diminuire l’intensità delle sensazioni (e della percezione delle sensazioni).

L’idea non è di RIDURRE l’Energia della “sensazione-dolore” respirando MENO. Respirare meno è la strategia immediata che utilizziamo in modo automatico/inconscio per azzerare il “volume” – ma, in genere, la risposta che riceviamo è che il dolore AUMENTA! Questo accade perché bloccando la respirazione si riduce anche il flusso dell’Energia, che continua a “stagnare” nell’area di dolore – e su cui si concentra poi tutta la nostra attenzione!

Che cos’è la CONTRATTURA ANTALGICA? Si tratta di un “riflesso automatico” (reazione) collegata al dolore, profondamente codificata in noi. Lo scopo, in natura, è quello di ridurre la perdita di sangue in caso di ferite/lesioni. Ad esempio, se riceviamo una coltellata, il corpo si chiuderà contraendosi tutto intorno alla zona colpita per evitare sia ulteriori lacerazioni dovute ai movimenti, sia la fuoriuscita copiosa di sangue.

Punto 3: Il DOLORE è una sensazione fisica molto intensa. Come tutte le sensazioni, è costituita da Energia Vitale – molto concentrata. Non è un “blocco”, ma si rinnova continuamente. Non è completamente statico, pur rimanendo in un’area specifica del nostro corpo ha continue variazioni di intensità, dimensione e localizzazione.

STRATEGIE

Per prima cosa, occorre avere qualche conoscenza-base di Vivation e di come funziona.
Vivation è un processo FISICO, non mentale. Utilizza il Respiro Circolare e l’attenzione focalizzata sulle sensazioni corporee per produrre INTEGRAZIONE (rimettere insieme il “puzzle energetico” all’ interno del corpo).

Strategia #1 – Creare Spazio

Quando provi DOLORE, ciò che immediatamente fai è “resistergli”. Inneschi un “braccio di ferro” tra te, che vuoi spingerlo fuori dal tuo corpo o ridurlo in un’area più piccola – e lui, che pare volerti “possedere” e conquistare più spazio. Probabilmente, fino ad ora hai pensato al dolore come ad un barbaro invasore del tuo spazio fisico.

Se tu volessi una stanza più grande, potresti appoggiarti ad un muro e spingere con tutte le forze per spostarlo. Ovviamente, il muro non si muoverebbe di un millimetro, ma mentre lo fai potresti arrivare a pensare che questo muro voglia “schiacciarti”, che sia lui a spingere te.

Ora, immagina una palla di ovatta leggera e morbida. Se la comprimi e la condensi in un solo centimetro cubo, diventa dura quanto un proiettile, e potrebbe davvero ferire qualcuno con questa consistenza.

L’idea alla base della strategia CREARE SPAZIO è quella di rilassare quanto più possibile la macro-area interessata dal dolore (un braccio, una gamba, la testa, l’addome….) e di SPOSTARE i confini della “battaglia” con il dolore RETROCEDENDO, lasciandogli uno spazio maggiore. Fai il processo contrario a comprimere il cotone in un proiettile, lascia alla sensazione di dolore uno spazio maggiore senza che possa trovare un muro da spingere, in modo che perda consistenza, che torni ad essere leggera ovatta. Poiché  non puoi intervenire su quanto il dolore spinge, intervieni su quanto TU stai spingendo/resistendo. Lascialo diventare grande, dagli un palcoscenico più vasto per danzare. Se tu molli la lotta, lui non saprà chi o cosa spingere e si spegnerà. Fai spazio, apriti, spostati, non offrire resistenza. Usa l’atteggiamento dello Judo, usa la forza del tuo avversario per batterlo. “Se ti spingono, tira – se ti tirano spingi!”

Vorrei fare un esempio un po’ forte per spiegare questo. Che differenza c’è tra essere abusati sessualmente e fare l’amore? La meccanica dell’atto può essere la stessa, ma l’atteggiamento è completamente diverso. Mentre nel caso di abuso cerchi di non farti penetrare e chiudi e difendi quanto più possibile, nel secondo caso ti apri e desideri ricevere l’amore.

Strategia #2 – Frammentare

Hai comperato un metro cubo di mattoni per costruire un muro. Il camion ti ha lasciato il “pacco” in strada e ti tocca portarlo in casa a braccia.  Pensi di abbracciare questo pacco di mattoni e di trascinarlo dentro? Sicuramente no! Quindi, cosa farai? Aprirai il pacco, e andrai su e giù da casa portando alcuni mattoni ogni volta. Non li porterai in un unico giro, ma in 20 o 30 passaggi.

il DOLORE è una gran quantità di Energia. È molto intenso. Relazionarti al dolore con un respiro “pieno” è come cercare di portare tutti i mattoni insieme. È troppo. (Probabilmente finora ti hanno detto tutti di respirare lentamente e profondamente).
Ogni respiro porta il segnale della sensazione del momento al tuo cervello. Prova ad ascoltare il tuo dolore con una gran quantità di piccoli respiri, velocissimi e superficiali (con poca aria). Usa una respirazione come quella che hai visto fare dai cani quando, dopo una corsa, si siedono e ti guardano in attesa di un comando. (Fallo senza tirare fuori la lingua, però!)
Così facendo, il tuo cervello non riceverà un enorme intenso segnale del tuo dolore, ma riceverà 10, 20 o anche 30 piccoli segnali di piccola intensità. Nella stessa quantità di tempo di un respiro Lento e Pieno, stai portando tanti piccoli respiri Veloci e Superficiali. Stai spostando i mattoni senza frantumarti la schiena e le braccia. Hai la possibilità di rilassarti e sentire in dettaglio il tuo dolore come onde di energia senza lasciarti sopraffare dall’intensità. Ricorda, non esiste Energia Vitale negativa, era solo “troppa” e tutta insieme.
(Ti consiglio di imparare questa respirazione con un professionista qualificato, bastano pochi minuti.)

Strategia #3 – Recuperare

Il dolore sta utilizzando una parte della tua Energia Vitale per manifestarsi.  Poiché è all’interno del tuo corpo, non può essere altrimenti. Se pensi all’Energia Vitale come al tuo “patrimonio” di maggior valore, puoi facilmente vedere il dolore come una “cassaforte” che in questo momento contiene una bella sommetta …

Abbiamo detto che con la respirazione riceviamo il nutrimento energetico. L’idea è “inspirare” facendo entrare l’aria nel tuo corpo attraverso un “foro” immaginario posto sulla sensazione di dolore. In questo modo, l’Energia presente nell’aria che respiriamo si fonderà con l’Energia trattenuta nella sensazione del dolore. E si andrà a riunire all’Energia globale del tuo corpo. Puoi letteralmente “nutrirti” dell’energia del tuo dolore. L’integrazione è questo: prendere una parte di Energia che mantieni separata, riunendola al tuo Centro.  
Importante: “inspirare” significa prendere aria. Lascia uscire l’aria dalle vie naturali (naso o bocca), non rimandarla indietro nella sensazione. Fai come quando con una cannuccia succhi una bibita che finisce nello stomaco e non torna nel bicchiere.
(Anche in questo caso ti consiglio di imparare questa modalità con un professionista qualificato di Vivation)

Note sulla Gestione del Dolore Emozionale

Le Emozioni sono fisiche, non sono pensieri o idee. Sovente, i pensieri e le idee attivano le emozioni.
Occorre un passaggio in più, rispetto a quanto scritto sul dolore esclusivamente fisico. Occorre ascoltare “come ci si sente” in presenza dell’emozione e trovare DOVE è nel corpo la sensazione fisica collegata a quel pensiero/idea – paura, tristezza, rabbia, impotenza, indegnità, tradimento, senso di colpa … qualunque “sentimento” o stato d’animo. Una volta trovata, applicare le strategie per il dolore fisico.

È molto più facile INTEGRARE le emozioni a livello fisico che non a livello mentale. Il corpo riflette esattamente lo stato d’animo, con molta più precisione rispetto alla descrizione verbale. Inoltre, il corpo non innalza scuse, giustificazioni, conferme o altri pensieri fuorvianti come invece accade lavorando a livello mentale.


CHI SONO

Mi chiamo Ivano Tivioli, mi interesso di Crescita Personale sin dal 1972, e mi occupo professionalmente di Vivation e di Respirazione dal 1993. Ho collaborato per diversi anni con l’ideatore di Vivation, Jim Leonard, da cui ho ricevuto la “consegna” di proseguire i suoi studi e far conoscere quanto più possibile al mondo il suo straordinario lavoro.

Dal 1993, ho condotto personalmente centinaia di sedute individuali e seminari di gruppo. Dal 2013 ho creato la definizione di “Respiro Terapeutico” e di “Ri-Educazione del Respiro” per intervenire nello specifico su svariate problematiche umane – fisiche e psicologiche – collegate ad una mal-respirazione.
Ho assistito diversi medici e naturopati nei loro consulti, notando che OGNI persona ammalata di qualsiasi cosa aveva una respirazione completamente “sballata” – intuendo che le persone non respirano male perché sono ammalate, ma respirando male hanno favorito e coltivato l’insorgere di ogni malattia.

Consiglio chiunque voglia fare “prevenzione” e/o imparare questa metodologia, di non aspettare di ritrovarsi in una fase acuta di dolore o con troppe sostanze antidolorifiche e/o oppiacee nel corpo che disturbano l’attenzione e la comprensione per imparare e praticare queste semplici strategie.

Usare Vivation non ha alcuna controindicazione.
In ogni momento della vita, è sempre meglio fare Vivation  che non farlo.

Giorgio Paganelli R.I.P.

Cari Amici e Colleghi,

è con grande dolore (e rabbia) che vi comunico che uno di noi Vivation Professional, Giorgio Paganelli, 52 anni, è morto dopo poche ore (11) dall’aver ricevuto la prima dose del “vaccino” Pfizer.

 

Qui di seguito la sequenza degli eventi, presa da facebook:

Ma, dopo poche ore, i post cambiano tono ….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco il riassunto della vicenda, postato dal fratello Luigi:

Come metodologia, “Vivation” non prende posizione, né a favore né a sfavore del cosiddetto “vaccino” (che vaccino non è, bensi una “terapia”(?) genetica). La libertà di scelta di ognuno è l’aspetto più importante, in ogni cosa. In quanto insegnante di Vivation, non intendo influenzare le scelte personali dei miei allievi.

Come individuo, io, Ivano Tivioli, mi dichiaro completamente contrario a tutta questa enorme montatura mediatica che è stata fatta sul COVID 19 e sugli eventuali vaccini – nonchè le scelte di isolamento/lockdown/mascherine e imposizioni di ogni tipo.

Se pensate di farvi INoCULARE qualsiasi di queste mefitiche brodaglie, in nome del poter andare in discoteca o in vacanza, o per conservare un posto di lavoro … spero che, rileggendo quanto accaduto, il sacrificio di questo nostro amico non sarà stato così inutile.

Conoscevo Giorgio, un uomo molto positivo e propositivo, pieno di vita e di risorse, in piena salute.
Non trovo altre parole.

Se volete scrivere un saluto o una preghiera sul profilo Facebook di Giorgio ,,,,

Una iniezione di SUPER-ENTUSIASMO – intervista a JON PAUL CRIMI

Cari Amici,

per il 2021, condividerò con voi UNA NUOVA RISORSA OGNI SETTIMANA.
Il giorno scelto per la pubblicazione è il SABATO, tra le 8 e le 9 del mattino.

Mi pare sia un buon modo di lavorare/studiare e avanzare insieme.
Non lo farò ogni 2 o 3 giorni, ma una volta alla settimana – in modo da lasciare a ognuno il tempo di “gustare” la risorsa, di leggerla / ascoltarla / guardarla  anche più di una volta.

Con una sola risorsa alla settimana, sarà anche più agevole “recuperare” – se, per qualsiasi ragione, non vi fosse possibile partecipare con la giusta calma e attenzione.

I contenuti resteranno sempre a vostra disposizione, raggiungibili dalle sezioni ARTICOLI RECENTI e ARCHIVI.


Questa settimana, una recentissima intervista a JON PAUL CRIMI, insegnante di Tecniche di Respirazione negli Stati Uniti. Il suo ENTUSIASMO per la respirazione, per i risultati ottenuti in sé stesso, per la sua attività di insegnante e per i risultati ottenuti dai suoi clienti … ASSOLUTAMENTE CONTAGIOSO !!!

Sono certo che tutti noi abbiamo provato emozioni simili alle sue.
Lasciatevi coinvolgere dalle sue parole, dal suo atteggiamento positivo vincente!

Buona Visione – grazie se lascerete un vostro commento/condivisione
(nello spazio “Leave a Comment” qui sotto)

Ivano Tivioli

 

Conosci Paul Hughes ?

Nonostante tanti scambi via email, non ho mai avuto il piacere di incontrare personalmente Paul Hughes, il direttore di Associated Vivation Professionals degli Stati Uniti. Lui ha ricevuto in eredità da Jim Leonard tutta la struttura di Vivation, per poterne continuare il lavoro – interrotto da Jim per sopravvenuta grave malattia.

Paul ha partecipato al “The Breathing Virtual Festival 2021” con una lezione esperienziale di Vivation (nello specifico, “I Tre Punti da Ricordare”).

Ho comprato il biglietto d’accesso al Festival, ed ho registrato questo evento – in lingua inglese.
Tramite diversi passaggi, ho prima registrato lo schermo, poi fatto generare i sottotitoli, e poi ho chiesto al sistema di tradurli in Italiano. E poi, ultimo passaggio, ho “ripreso” (registrato nuovamente) tutto il processo così elaborato.

Sentirete la sua voce (in originale) ma potrete anche “leggere” la traduzione.
(Va detto che è una traduzione automatica, quindi non garantisco che sia perfettamente corretta).

Partecipando alla sua lezione, mi è sembrato davvero di rivedere Jim Leonard.
Paul usa le sue stesse frasi, il suo stesso modo di esporre – ed ha anche una bellissima voce!

Sono lieto di potervi offrire questa risorsa.
Il video non è pubblico, potete guardarlo solo da questo link privato.

Raccomando a TUTTI I VIVE PROS di guardare questo filmato, magari più di una volta, ed entrare sempre più in sintonia con il processo di Vivation.
Paul è stato un grande allievo di Jim, mandate gratitudine e amore a lui!

GRAZIE PER SCRIVERE QUI SOTTO OGNI VOSTRO COMMENTO

note:  1. soppressione = repressione.
2. il traduttore a volte usa Vibrazione per Vivation (vivation non esiste nel vocabolario).

Un anno “rubato”? Te lo regalo io !!!

Come già anticipato telefonicamente a molti di voi, oggi comunico UFFICIALMENTE che intendo “abbuonare” il costo della licenza per l’anno 2020.

Quasi tutti avete rinnovato con regolarità la licenza del 2020 nei tempi giusti, pre-lockdown (il primo fu il 20 febbraio 2020).
Chi lo ha fatto, NON DOVRA’ PAGARE NULLA per il 2021.
La licenza del 2021 scadrà, come sempre, il 31 dicembre 2021 e dovrà essere rinnovata per l’anno 2022 entro il 31 gennaio del prossimo anno.

Chi invece NON ha rinnovato il 2020 perché in ritardo –  e in seguito è rimasto travolto e bloccato nel proprio lavoro di Vivation Professional dal 20 febbraio in poi –  dovrà versare solo il 2021, almeno entro il 31 marzo.
(Come sempre, sono a vostra totale disposizione, e vi chiedo di contattarmi per qualsiasi eventuale problematica – molto meglio al telefono 347 9288241 che via email).

Ognuno riceverà una mail personale con la propria situazione aggiornata.

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Ora tocca “rimboccarci” le maniche.
Usciamo dai “binari” del 2020 per creare un prospero e straordinario 2021

Vivation 2021: proviamo a “sbloccare” qualcosa (o tutto…)

Cari Amici,

concorderete con me che il 2020 è stato un anno letteralmente “rubato”.
Ovviamente, non solo per Vivation.

Non so quanti di voi siano riusciti ad usare il tempo delle “chiusure” in casa e della forzata inattività per scrivere il proprio libro, o nuovi seminari, nuovi articoli, o organizzare e pianificare un possibile futuro.
O registrare video, costruirsi un sito web o una pagina professionale su Facebook o altri social.

Io non ci sono riuscito. Quasi per niente, ben lontano dal 100%     (forse … il 5% ?)
Ho provato frustrazione, impotenza, senso di ingiustizia.
Ho anche avuto l’esperienza COVID (dal 3 novembre, percorso terminato ufficialmente il 3 dicembre 2020), da cui ho tuttora grossi postumi infiammatori, principalmente agli arti inferiori.

Ringrazio infinitamente la mia capacità di “respirare” e di fare Vivation. E tutto il lavoro e gli esercizi che ho creato per la “Ri-Educazione del Respiro”, che mi hanno aiutato a “fluire”nella malattia senza resistere.
E tante scoperte interessanti, legate alle modalità di respirazione, giocando con il “pulsiossimetro” per verificare in tempo reale la saturazione di ossigeno nel sangue.

Come avevo già scritto il 4 ottobre 2020, è evidente che lo scenario del mondo è completamente cambiato rispetto a come lo conoscevamo fino al 2019.

E non si tornerà più indietro.  Per qualche mese è parso solo un incubo da cui ci saremmo presto svegliati. Purtroppo, non è così.

E, come sempre, siamo NOI a dover cambiare il nostro contesto per relazionarci alle “cose che sono come sono, che ci piaccia o no”. Trovare la cosa migliore che possiamo fare ORA, in questo nuovo mondo.

Così, in questi giorni, ho “scrollato” le spalle.
Bene. E’ ora di ricominciare.
Qual è la prossima migliore cosa che posso fare per me,
per Vivation e per il mondo ? 

In questi giorni scriverò molto.
Voglio aiutare tutti i membri della comunità. Voglio dare sostegno a tutti voi.
Voglio darvi risorse, idee, spunti.
Voglio condividere informazioni.
Voglio fare regali.

A prestissimo
           Ivano Tivioli

a Febbraio: The Breathing Virtual Festival

Cari Amici,

vi “giro” alcune informazioni sull’evento “The Breathing Virtual Festival” – che avrà luogo negli USA, ma sarà visibile sulla piattaforma ZOOM dal vostro PC , previa iscrizione e un “biglietto” (costo: 11$, poco più di 9€).
Ogni giorno includerà conferenze, sessioni esperienziali di respirazione, e “kit di strumenti” (suggerimenti, trucchi) per portare il Respiro nella tua vita quotidiana.

12 giorni, 3 lunghi weekend dal giovedì alla domenica :
11 – 14 febbraio;
18 – 21 febbraio;
25 – 28 febbraio

con inizio alle ore 10:00 di New York /  16:00 ora Italiana
(completamente in lingua inglese).
(verificate l’orario con le tabelle dei fusi orari su internet, potrei essermi sbagliato!)

Tutti gli eventi saranno registrati e disponibili alla visione per 48 ore.
(Per poterli riguardare a piacimento, occorre abbonarsi, pagando 11$ al mese)

Sempre per l’inglese, consiglio di aprire il link dal browser “google chrome”, che vi tradurrà istantaneamente tutti i testi.

Moltissimi i relatori (cinquanta?), tra cui spicca TONY ROBBINS (che è stato cliente/allievo di Dan Brulè, l’organizzatore dell’evento) e – per Vivation – il direttore Statunitense PAUL HUGHES. 

Link al sito:  https://theicfb.com/festival  , da cui potrete accedere agevolmente all’elenco dei relatori/insegnanti/argomenti e orari.

A presto, fate sapere nei commenti se parteciperete!

Emergenza COVID: chi ha spostato il mio formaggio?

Cari Amici,

sono rimasto in silenzio molto tempo su questo nostro BLOG dei Professionisti di Vivation®.

Ho pensato, come molti, che la pandemia fosse un incidente che avrebbe rallentato o fermato tutto per un paio di mesi, e che si sarebbe tornati ben presto alla precedente normalità. Ho rifiutato di condurre sessioni online, entrando in una sorta di letargo nell’attesa della ripresa.

Ma i mesi, dai previsti 2, sono diventati 3, poi 4, poi 5 ….
Oggi, ottobre 2020, da 8 mesi andiamo in giro con le mascherine sul viso, usiamo disinfettanti per le mani e ci salutiamo sfiorandoci i gomiti – o solo a distanza con la mano sul cuore.
I nostri figli e nipoti non se la vedono meglio a scuola, dove viene impedito ogni possibile contatto: matite e penne personalizzate con nome e cognome e distanziamento fra banchi.

Il “lockdown” ci ha abituati a stare in casa. La TV non può sostituire una relazione, ma attraverso i Computer e gli SmartPhone lo scambio interattivo è possibile; anche i più ostili alla tecnologia si stanno adattando a questa nuova modalità di comunicazione.

È ormai evidente che non ci sarà strada di ritorno verso quello che prima era la “normalità”.

Come è successo con il crollo/attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001: subito dopo quell’evento sono state adottate misure aeroportuali di “emergenza”, che sono effettive ancora oggi, dopo 19 anni, senza scadenza – diventando, di fatto, la “nuova” normalità.
Nessuna intenzione di “abbassare la guardia”. Al minimo accenno, un altro piccolo attentato da qualche parte del mondo ci rimetterà prontamente in allarme, facendoci benedire le ormai normali “misure di emergenza”.
Con il COVID, basterà qualche piccolo focolaio, un paio di contagi qui è là …


OGGI VOGLIO FARTI UN REGALO

Ho scansionato per te un libro. Piccolino, meno di 100 pagine, formato 12×17.
In un’ oretta (meno di un paio d’ore per chi legge lentamente) dovresti riuscire a leggerlo.
E’ una storia divertente e istruttiva, ma non voglio toglierti la sorpresa, non ti anticipo nulla.
Le metàfore e le storie toccano corde profonde lasciando il loro messaggio.
A me ha “mosso” qualcosa dentro. Piacevolmente.
Ha suonato una sorta di “sveglia”. Mi ha costretto a pensare in un modo diverso.

Ho impiegato alcune ore per scansionarlo, editarlo, caricarlo sul sito. (So anche che non è proprio … legale)
Ho saltato solo una decina di pagine della prefazione, e qualche altra pagina alla fine che parla dell’autore e della “fortuna” del libro.
Il mio desiderio è che tu lo legga, sarà la ricompensa per il mio entusiasmo.

Il libro si intitola “Chi ha spostato il mio formaggio?” – autore: Spencer Johnson.

Lo puoi scaricare e leggere QUI.

A presto con altre NEWS!
Grazie per ogni commento e/o condivisione.


Nota: Amazon lo ha dichiarato “il suo bestseller n.1 da sempre”. Nei primi sedici mesi dalla sua uscita (2013) ha venduto più di 10 milioni di copie. Pertanto, non mi stupirei se tu lo conoscessi già o lo avessi già letto

Perché il coronavirus è letale per gli anziani (parte 1)

L’ossigeno è indispensabile alla vita delle nostre cellule:  quindi alla nostra vita.
Attraverso gli alveoli polmonari avviene uno scambio di ossigeno/anidride carbonica: ossigeno a disposizione delle cellule del sangue (emoglobina) e eliminazione dell’anidride carbonica (scarto/tossine).

Ricerche medico-scientifiche affermano che già a 50 anni l’essere umano avrebbe perso circa il 50% della capacità di assorbire l’ossigeno dai propri polmoni. Le motivazioni, sempre secondo queste ricerche, sarebbero fattori oggettivi quali la perdita di elasticità e plasticità dei tessuti, l’indurimento e irrigidimento degli stessi, oltre alla perdita di elasticità e forza dei muscoli preposti alla respirazione.

Pertanto, al sopraggiungere di difficoltà respiratorie e ostruzioni meccaniche come il muco nelle la polmonite, un organismo con ridotte capacità di assorbimento di ossigeno ha molte meno possibilità di sopravvivenza.

Quanto sarà rimasto della capacità di assorbire ossigeno (trasformazione in ossi-emoglobina) in una persona di 70/80 anni? Forse il 30%, forse solo il 20% ….

Paradossalmente, il coronavirus per uccidere sfrutta lo stesso campo d’azione su cui va a lavorare la “Ri-Educazione” del Respiro che sto portando avanti da alcuni anni con il progetto “Vivi la Tua Vita al 100%!”.

Ci sono oggi molti insegnanti di respiro, il cui lavoro mira ad AUMENTARE la VENTILAZIONE (capacità di veicolare aria nel corpo), sviluppando muscolatura diaframmatica ed esercizi fisici di sforzo, secondo la logica che “se entra più aria, entra più ossigeno”.

Da  A  a  B …. semplice, no? Apparentemente, il discorso non fa una grinza.
Eppure non funziona – non completamente. È un approccio che può dare qualche risultato sulle prestazioni degli sportivi, in presenza di un impegno “muscolare”, che già richiede l’uso del respiro finalizzato all’impegno fisico.

La mia idea di “Ri-Educazione del Respiro” sorge da un altro contesto.

Il primo punto: VENTILAZIONE e OSSIGENAZIONE sono 2 cose diverse.
E non sono direttamente proporzionali. Anzi, in alcuni casi sono INVERSAMENTE proporzionali.
Spesso, l’Iperventilazione (veicolare troppa aria) porta alla ipossia (scarsità di ossigeno disponibile alle cellule).

(continua)

Primo Elemento: naso o bocca?

Cari Amici,

quando, con i nostri allievi, trattiamo il Primo Elemento di Vivation (Respirazione Circolare), una domanda tra le più frequenti che ci vengono poste è se sia meglio usare il naso oppure la bocca durante una sessione di Vivation.

Oltre alle indicazioni “classiche” per una seduta – dove è bene sperimentare e provare entrambe gli strumenti (naso/bocca) con diverse frequenze e diverse profondità di respiro – desidero, in questo breve articolo, dare qualche informazione in più sulla differenza tra naso/bocca,  non per le sessioni di Vivation in sè quanto per la respirazione in generale nella vita di tutti i giorni.


OSSIDO NITRICO (simbolo chimico: NO)

L’ossido nitrico è considerato tossico e causa di smog, ma svolge una funzione importante all’interno del corpo. Solo nel 1977 Ferid Murad scoprì che l’ossido nitrico causa il rilassamento delle cellule endoteliali (sulle pareti dei vasi sanguigni, in diretto contatto con il sangue) e delle retrostanti cellule muscolari lisce,
responsabili della costrizione e della dilatazione dei vasi sanguigni.

Da almeno 130 anni, i medici prescrivono nitroglicerina per lenire dolori al petto, e per molti di questi anni l’hanno fatto senza una chiara comprensione del perché funzionasse così bene. Ora è noto che la molecola della nitroglicerina genera ossido nitrico, che dilata i vasi sanguigni e permette al sangue ricco di ossigeno di nutrire il cuore ed alleviare il dolore.

Nel 1998, Ferid Murad, Robert Furchgott e Louis Ignarro hanno ricevuto il premio nobel per la medicina / fisiologia. Quello stesso anno, l’ossido nitrico è stato proclamato “Molecola dell’anno” dalla rivista Science, che l’ha descritta come una “molecola straordinariamente semplice che unisce neuroscienze, fisiologia e immunologia e rivede la comprensione degli scienziati su come le cellule comunicano e si difendono.”

L’ossido nitrico svolge un ruolo enorme all’interno della circolazione del sangue, fa il suo lavoro come vasodilatatore, neurotrasmettitore (comunicazione tra le cellule cerebrali), segnalazioni nel sistema cardiovascolare.

L’ossido nitrico viene rilasciato nelle vie respiratorie nasali. Durante l’inspirazione attraverso il naso, seguirà il flusso d’aria verso i polmoni, aumentando la quantità di ossigeno assorbito nel sangue.

Quando si respira attraverso il naso, si aumenta quindi la quantità di ossigeno che si sta immettendo nel sangue. Per migliorare le prestazioni, il recupero, la salute e la vita, maggiore è la quantità di ossigeno bio-disponibile, maggiore è la sua diffusione nelle cellule.

Il documento “Approcci comportamentali e psicologici ai disturbi respiratori” (2013), rivela che inspirando attraverso il naso si crea circa il 50% in più di resistenza al flusso dell’aria rispetto a quando si inspira dalla bocca – il che aumenta l’assorbimento di ossigeno fino al 20%.

Quindi: inspirando attraverso il naso, è possibile capitalizzare in toto l’ossido nitrico che viene rilasciato continuamente nella cavità nasale dai seni paranasali. Rispetto ad inspirare dalla bocca, lasci entrare meno aria… ma ottieni più ossigeno !


Come sempre ogni commento è gradito.
Un Abbraccio
Ivano Tivioli

Target: over 50

Cari Amici,
ricordo che alle scuole elementari, frequentavo la  4ta o la 5ta, quindi suppergiù 1964/66, il maestro ci disse che nell’ultimo censimento della popolazione italiana vi erano (ben) 5 persone che avevano raggiunto/superato i 100 anni.

Proprio ieri, luglio 2019, al telegiornale è stato detto che gli ultracentenari in Italia sono oggi circa 14.000.

Una bella differenza, vero? In 50 anni, la vita si è enormemente allungata. Possiamo davvero prendere in seria considerazione la possibilità dichiarata da svariati ricercatori e scienziati che il nostro DNA è “tarato” per una durata di 120 anni (questa informazione è di dominio pubblico, sono usciti svariati libri che sostengono questa teoria e provano a dirci cosa dobbiamo fare per raggiungere questo risultato, attraverso stile di vita, alimentazione etc).

Sempre in quegli anni e sempre alle elementari, ci facevano una “testa tanta” sul fatto che la popolazione del pianeta stava crescendo a dismisura, che ci moltiplicavamo in modo esagerato e se avessimo continuato a quel ritmo ben presto avremmo esaurito ogni risorsa e saremmo miseramente morti tutti in carestia.

Il risultato di questa propaganda terroristica è che oggi, notizia sempre passata in questi giorni al TG, in Italia il 35% delle persone ha più di 65 anni.

Premessa: odio fare generalizzazioni di qualsiasi tipo, quanto scrivo di seguito può essere valido o anche completamente errato, se analizzato caso per caso, persona per persona. Ogni persona è unica e irripetibile, e solo “lavorando” con essa si può (cercare di) capire in che punto del suo cammino si trova.

Molte di queste persone ultrasessantenni si trovano in uno stato di intenso conflitto interiore.
Sanno teoricamente che potrebbero vivere 120 anni ma gli acciacchi avanzano inesorabilmente – e sono appena oltre la metà del percorso “teorico”. Queste persone sanno (ancora) usare una penna per scrivere, sanno far di conto, ma hanno spesso difficoltà a comprendere l’uso degli smartphone più avanzati, dove sembra si sia spostato il focus della vita, da cui si sentono abbastanza “tagliati fuori”.

Sono persone meravigliose, che hanno una esperienza straordinaria di cose che non esistono più, e cercano di (soprav)vivere nel migliore dei modi in un presente che per loro, in realtà, è quasi un ignoto futuro, che osservano senza riuscire a penetrare e a partecipare completamente.

Le persone under 40 sono molto ben integrate, sono nate con il PC in mano.
(Avevo 26 anni quando comprai il mio primo Commodore 64, che peraltro non ha nulla a che vedere con quanto usiamo oggi…)

Sappiamo che OGNI persona può trarre benefici da Vivation.
“Target: over 50” è questa “fetta” di pubblico particolare, che – a mio avviso – ha uno speciale bisogno di Vivation per integrare tutto questo “adattamento” forzato al mondo del 2020.

Nota: Sto scrivendo un libro dal titolo “50 anni: punto di partenza verso un futuro migliore” che includerà anche alcuni aspetti di Vivation, ma sarà dedicato soprattutto alla terza delle 4 fasi della Vita di un essere umano e alla comprensione di “dove siamo” – e quale dovrebbe essere lo scopo naturale di ognuno di questi 4 periodi.