Cari Amici,
benvenuti al mio primo post del 2019!
Sono stato invitato dal dr. Rovere, con cui collaboro da ormai quasi un anno, a scrivere un capitolo del suo prossimo libro/corso “pronto soccorso con autotrattamento”. La sua idea è di fornire strumenti per la “gestione del dolore”, incluso auto-agopuntura, in seguito alla richiesta di alcuni suoi pazienti che, dovendo confrontarsi con problematiche di dolore “cronico”, sono costretti ad assumere costantemente antidolorifici e oppiacei vari, oltre che a chiamarlo continuamente per trattamenti di agopuntura e kinesiologia.
Avevo già preparato qualche anno fa un seminario specifico sulla gestione del dolore con Vivation, ma non aveva riscosso molto successo: nonostante presentazioni ed inviti via email, al corso partecipò solo una donna venuta dalla Svizzera che conviveva con frequenti dolori alla schiena.
Per rispetto alla sua condizione di sofferenza ed al viaggio, feci ugualmente il seminario per lei (durava 2 giorni e mezzo, una specie di “8 lezioni base” che includeva esercitazioni specifiche con le sensazioni del dolore).
Nel 2017 ho lavorato con una donna anziana con un cancro ormai allo stadio terminale. Le era praticamente impossibile rilassarsi, sia di giorno che di notte, e non respirava quasi più. La morfina non faceva più effetto sul dolore, ed aumentare ancora le dosi l’avrebbe stroncata. Di fronte alle sue figlie, riuscì a trovare attimi di serenità e pace, quasi sempre arrivavamo ad un rilassamento completo e ad un aumento di Energia Vitale che durava anche qualche ora dopo la seduta. In alcuni momenti stava così bene che mi chiedeva se, con Vivation, sarebbe addirittura potuta guarire.
E’ mancata dopo tre settimane da quando l’avevo conosciuta.
Desidero condividere con tutti i Vive Pro questo breve “saggio” che apparirà sul libretto, sperando di fornire spunti di riflessione e condivisione fra noi.
Come sempre, sono disponibile a rispondere a qualsiasi domanda o approfondimento vogliate chiedermi personalmente.
Ritengo che il “trattamento/prevenzione del dolore” sia un ottimo campo d’azione, e che Vivation possa trovare applicazioni anche in cliniche private o in ospedali pubblici, così come l’ipnositerapia, l’agopuntura e il reiki.
Gestire il dolore fisico con l’aiuto del Respiro
Ivano Tivioli, febbraio 2019
PREMESSE
Nel nostro corpo circola costantemente “Energia Vitale”: flussi energetici che, come in un caleidoscopio, creano continui disegni, forme e colori a seconda del tipo di esperienza che stiamo attraversando nella vita.
Punto 1: NON ESISTE ENERGIA NEGATIVA. La definizione di “positivo” o “negativo” è sempre il risultato del nostro contesto (giudizio). Senza giudizio, l’Energia è NEUTRA.
Il RESPIRO è la nostra principale fonte di nutrimento energetico. Con il respiro, aumentiamo o diminuiamo la quantità di Energia Vitale (Prana) in circolo, che il nostro corpo utilizzerà come meglio crede. Ad esempio, se stiamo camminando o correndo, respiriamo di più di quando siamo seduti alla scrivania davanti al PC.
Punto 2: il RESPIRO CIRCOLARE è la modalità di respiro che porta più Energia nel nostro corpo. Ed è anche la più naturale.
Se aumentiamo il Respiro durante una situazione di riposo, possiamo “sentire” in modo più intenso i “flussi energetici” all’interno del nostro corpo. È possibile usare il Respiro come “manopola del volume” per aumentare o diminuire l’intensità delle sensazioni (e della percezione delle sensazioni).
L’idea non è di RIDURRE l’Energia della “sensazione-dolore” respirando MENO. Respirare meno è la strategia immediata che utilizziamo in modo automatico/inconscio per azzerare il “volume” – ma, in genere, la risposta che riceviamo è che il dolore AUMENTA! Questo accade perché bloccando la respirazione si riduce anche il flusso dell’Energia, che continua a “stagnare” nell’area di dolore – e su cui si concentra poi tutta la nostra attenzione!
Che cos’è la CONTRATTURA ANTALGICA? Si tratta di un “riflesso automatico” (reazione) collegata al dolore, profondamente codificata in noi. Lo scopo, in natura, è quello di ridurre la perdita di sangue in caso di ferite/lesioni. Ad esempio, se riceviamo una coltellata, il corpo si chiuderà contraendosi tutto intorno alla zona colpita per evitare sia ulteriori lacerazioni dovute ai movimenti, sia la fuoriuscita copiosa di sangue.
Punto 3: Il DOLORE è una sensazione fisica molto intensa. Come tutte le sensazioni, è costituita da Energia Vitale – molto concentrata. Non è un “blocco”, ma si rinnova continuamente. Non è completamente statico, pur rimanendo in un’area specifica del nostro corpo ha continue variazioni di intensità, dimensione e localizzazione.
STRATEGIE
Per prima cosa, occorre avere qualche conoscenza-base di Vivation e di come funziona.
Vivation è un processo FISICO, non mentale. Utilizza il Respiro Circolare e l’attenzione focalizzata sulle sensazioni corporee per produrre INTEGRAZIONE (rimettere insieme il “puzzle energetico” all’ interno del corpo).
Strategia #1 – Creare Spazio
Quando provi DOLORE, ciò che immediatamente fai è “resistergli”. Inneschi un “braccio di ferro” tra te, che vuoi spingerlo fuori dal tuo corpo o ridurlo in un’area più piccola – e lui, che pare volerti “possedere” e conquistare più spazio. Probabilmente, fino ad ora hai pensato al dolore come ad un barbaro invasore del tuo spazio fisico.
Se tu volessi una stanza più grande, potresti appoggiarti ad un muro e spingere con tutte le forze per spostarlo. Ovviamente, il muro non si muoverebbe di un millimetro, ma mentre lo fai potresti arrivare a pensare che questo muro voglia “schiacciarti”, che sia lui a spingere te.
Ora, immagina una palla di ovatta leggera e morbida. Se la comprimi e la condensi in un solo centimetro cubo, diventa dura quanto un proiettile, e potrebbe davvero ferire qualcuno con questa consistenza.
L’idea alla base della strategia CREARE SPAZIO è quella di rilassare quanto più possibile la macro-area interessata dal dolore (un braccio, una gamba, la testa, l’addome….) e di SPOSTARE i confini della “battaglia” con il dolore RETROCEDENDO, lasciandogli uno spazio maggiore. Fai il processo contrario a comprimere il cotone in un proiettile, lascia alla sensazione di dolore uno spazio maggiore senza che possa trovare un muro da spingere, in modo che perda consistenza, che torni ad essere leggera ovatta. Poiché non puoi intervenire su quanto il dolore spinge, intervieni su quanto TU stai spingendo/resistendo. Lascialo diventare grande, dagli un palcoscenico più vasto per danzare. Se tu molli la lotta, lui non saprà chi o cosa spingere e si spegnerà. Fai spazio, apriti, spostati, non offrire resistenza. Usa l’atteggiamento dello Judo, usa la forza del tuo avversario per batterlo. “Se ti spingono, tira – se ti tirano spingi!”
Vorrei fare un esempio un po’ forte per spiegare questo. Che differenza c’è tra essere abusati sessualmente e fare l’amore? La meccanica dell’atto può essere la stessa, ma l’atteggiamento è completamente diverso. Mentre nel caso di abuso cerchi di non farti penetrare e chiudi e difendi quanto più possibile, nel secondo caso ti apri e desideri ricevere l’amore.
Strategia #2 – Frammentare
Hai comperato un metro cubo di mattoni per costruire un muro. Il camion ti ha lasciato il “pacco” in strada e ti tocca portarlo in casa a braccia. Pensi di abbracciare questo pacco di mattoni e di trascinarlo dentro? Sicuramente no! Quindi, cosa farai? Aprirai il pacco, e andrai su e giù da casa portando alcuni mattoni ogni volta. Non li porterai in un unico giro, ma in 20 o 30 passaggi.
il DOLORE è una gran quantità di Energia. È molto intenso. Relazionarti al dolore con un respiro “pieno” è come cercare di portare tutti i mattoni insieme. È troppo. (Probabilmente finora ti hanno detto tutti di respirare lentamente e profondamente).
Ogni respiro porta il segnale della sensazione del momento al tuo cervello. Prova ad ascoltare il tuo dolore con una gran quantità di piccoli respiri, velocissimi e superficiali (con poca aria). Usa una respirazione come quella che hai visto fare dai cani quando, dopo una corsa, si siedono e ti guardano in attesa di un comando. (Fallo senza tirare fuori la lingua, però!)
Così facendo, il tuo cervello non riceverà un enorme intenso segnale del tuo dolore, ma riceverà 10, 20 o anche 30 piccoli segnali di piccola intensità. Nella stessa quantità di tempo di un respiro Lento e Pieno, stai portando tanti piccoli respiri Veloci e Superficiali. Stai spostando i mattoni senza frantumarti la schiena e le braccia. Hai la possibilità di rilassarti e sentire in dettaglio il tuo dolore come onde di energia senza lasciarti sopraffare dall’intensità. Ricorda, non esiste Energia Vitale negativa, era solo “troppa” e tutta insieme.
(Ti consiglio di imparare questa respirazione con un professionista qualificato, bastano pochi minuti.)
Strategia #3 – Recuperare
Il dolore sta utilizzando una parte della tua Energia Vitale per manifestarsi. Poiché è all’interno del tuo corpo, non può essere altrimenti. Se pensi all’Energia Vitale come al tuo “patrimonio” di maggior valore, puoi facilmente vedere il dolore come una “cassaforte” che in questo momento contiene una bella sommetta …
Abbiamo detto che con la respirazione riceviamo il nutrimento energetico. L’idea è “inspirare” facendo entrare l’aria nel tuo corpo attraverso un “foro” immaginario posto sulla sensazione di dolore. In questo modo, l’Energia presente nell’aria che respiriamo si fonderà con l’Energia trattenuta nella sensazione del dolore. E si andrà a riunire all’Energia globale del tuo corpo. Puoi letteralmente “nutrirti” dell’energia del tuo dolore. L’integrazione è questo: prendere una parte di Energia che mantieni separata, riunendola al tuo Centro.
Importante: “inspirare” significa prendere aria. Lascia uscire l’aria dalle vie naturali (naso o bocca), non rimandarla indietro nella sensazione. Fai come quando con una cannuccia succhi una bibita che finisce nello stomaco e non torna nel bicchiere.
(Anche in questo caso ti consiglio di imparare questa modalità con un professionista qualificato di Vivation)
Note sulla Gestione del Dolore Emozionale
Le Emozioni sono fisiche, non sono pensieri o idee. Sovente, i pensieri e le idee attivano le emozioni.
Occorre un passaggio in più, rispetto a quanto scritto sul dolore esclusivamente fisico. Occorre ascoltare “come ci si sente” in presenza dell’emozione e trovare DOVE è nel corpo la sensazione fisica collegata a quel pensiero/idea – paura, tristezza, rabbia, impotenza, indegnità, tradimento, senso di colpa … qualunque “sentimento” o stato d’animo. Una volta trovata, applicare le strategie per il dolore fisico.
È molto più facile INTEGRARE le emozioni a livello fisico che non a livello mentale. Il corpo riflette esattamente lo stato d’animo, con molta più precisione rispetto alla descrizione verbale. Inoltre, il corpo non innalza scuse, giustificazioni, conferme o altri pensieri fuorvianti come invece accade lavorando a livello mentale.
CHI SONO
Mi chiamo Ivano Tivioli, mi interesso di Crescita Personale sin dal 1972, e mi occupo professionalmente di Vivation e di Respirazione dal 1993. Ho collaborato per diversi anni con l’ideatore di Vivation, Jim Leonard, da cui ho ricevuto la “consegna” di proseguire i suoi studi e far conoscere quanto più possibile al mondo il suo straordinario lavoro.
Dal 1993, ho condotto personalmente centinaia di sedute individuali e seminari di gruppo. Dal 2013 ho creato la definizione di “Respiro Terapeutico” e di “Ri-Educazione del Respiro” per intervenire nello specifico su svariate problematiche umane – fisiche e psicologiche – collegate ad una mal-respirazione.
Ho assistito diversi medici e naturopati nei loro consulti, notando che OGNI persona ammalata di qualsiasi cosa aveva una respirazione completamente “sballata” – intuendo che le persone non respirano male perché sono ammalate, ma respirando male hanno favorito e coltivato l’insorgere di ogni malattia.
Consiglio chiunque voglia fare “prevenzione” e/o imparare questa metodologia, di non aspettare di ritrovarsi in una fase acuta di dolore o con troppe sostanze antidolorifiche e/o oppiacee nel corpo che disturbano l’attenzione e la comprensione per imparare e praticare queste semplici strategie.
Usare Vivation non ha alcuna controindicazione.
In ogni momento della vita, è sempre meglio fare Vivation che non farlo.