Cari Amici,
ricordo che alle scuole elementari, frequentavo la 4ta o la 5ta, quindi suppergiù 1964/66, il maestro ci disse che nell’ultimo censimento della popolazione italiana vi erano (ben) 5 persone che avevano raggiunto/superato i 100 anni.
Proprio ieri, luglio 2019, al telegiornale è stato detto che gli ultracentenari in Italia sono oggi circa 14.000.
Una bella differenza, vero? In 50 anni, la vita si è enormemente allungata. Possiamo davvero prendere in seria considerazione la possibilità dichiarata da svariati ricercatori e scienziati che il nostro DNA è “tarato” per una durata di 120 anni (questa informazione è di dominio pubblico, sono usciti svariati libri che sostengono questa teoria e provano a dirci cosa dobbiamo fare per raggiungere questo risultato, attraverso stile di vita, alimentazione etc).
Sempre in quegli anni e sempre alle elementari, ci facevano una “testa tanta” sul fatto che la popolazione del pianeta stava crescendo a dismisura, che ci moltiplicavamo in modo esagerato e se avessimo continuato a quel ritmo ben presto avremmo esaurito ogni risorsa e saremmo miseramente morti tutti in carestia.
Il risultato di questa propaganda terroristica è che oggi, notizia sempre passata in questi giorni al TG, in Italia il 35% delle persone ha più di 65 anni.
Premessa: odio fare generalizzazioni di qualsiasi tipo, quanto scrivo di seguito può essere valido o anche completamente errato, se analizzato caso per caso, persona per persona. Ogni persona è unica e irripetibile, e solo “lavorando” con essa si può (cercare di) capire in che punto del suo cammino si trova.
Molte di queste persone ultrasessantenni si trovano in uno stato di intenso conflitto interiore.
Sanno teoricamente che potrebbero vivere 120 anni ma gli acciacchi avanzano inesorabilmente – e sono appena oltre la metà del percorso “teorico”. Queste persone sanno (ancora) usare una penna per scrivere, sanno far di conto, ma hanno spesso difficoltà a comprendere l’uso degli smartphone più avanzati, dove sembra si sia spostato il focus della vita, da cui si sentono abbastanza “tagliati fuori”.
Sono persone meravigliose, che hanno una esperienza straordinaria di cose che non esistono più, e cercano di (soprav)vivere nel migliore dei modi in un presente che per loro, in realtà, è quasi un ignoto futuro, che osservano senza riuscire a penetrare e a partecipare completamente.
Le persone under 40 sono molto ben integrate, sono nate con il PC in mano.
(Avevo 26 anni quando comprai il mio primo Commodore 64, che peraltro non ha nulla a che vedere con quanto usiamo oggi…)
Sappiamo che OGNI persona può trarre benefici da Vivation.
“Target: over 50” è questa “fetta” di pubblico particolare, che – a mio avviso – ha uno speciale bisogno di Vivation per integrare tutto questo “adattamento” forzato al mondo del 2020.
Nota: Sto scrivendo un libro dal titolo “50 anni: punto di partenza verso un futuro migliore” che includerà anche alcuni aspetti di Vivation, ma sarà dedicato soprattutto alla terza delle 4 fasi della Vita di un essere umano e alla comprensione di “dove siamo” – e quale dovrebbe essere lo scopo naturale di ognuno di questi 4 periodi.